“Per pensare a una scuola materna comporta frequentare un complesso dualità di scale. E comporta per creare uno spazio in cui vivere molto differenti percezioni insieme: insegnanti e bambini che stanno sviluppando le loro capacità cognitive. Pertanto, alcuni edifici hanno la capacità di essere spazi formativi”.
Con queste parole dell’architetto si pone al centro del progetto i bambini e il loro mondo fatto di sensazioni ed esperienze in uno spazio che diventa luogo di incontro ma anche di confronto tra fantasia e realtà, lavoro e gioco, divertimento e formazione.
Motivi che impongono alcune riflessioni su come lo spazio viene percepito agli occhi dei bambini e come questo deve essere adattato ad una scala adeguata con un’organizzazione e distribuzione ideale.
Per questo motivo il progetto è stato sviluppato dall’interno dell’edificio, partendo dall’idea di creare uno spazio centrale che funziona come uno spazio comune coperto che permette l’accesso diretto a tutte le aule.
Si tratta di un luogo di incontro e come tale contiene tutti gli elementi che migliorano la percezione visiva e tattile come: il cortile circolare che fa penetrare lo spazio esterno all’interno, i grandi lucernari colorati che introducono tonalità cromatiche lasciando una luce naturale.
Rappresenta anche il fulcro che mette in comunicazione l’esterno con l’interno, suddividendo le aule per le attività dei bambini, suddivise per fasce di età, in blocchi separati e connesse da vetrate e aperture verso l’esterno.
È evidente il riferimento al concetto di “haptic space” che tiene conto dei sensi che, soprattutto nei bambini, non sono limitati ai cinque convenzionali ma tengono conto anche della consapevolezza del nostro corpo nello spazio con la percezione del dentro e fuori o di spazio interno ed esterno e della consapevolezza della posizione, movimento ed orientamento.
Vengono così eliminati tutti gli elementi di distribuzione spaziale, corridoi o altri elementi di passaggio, posizionando le aule nel perimetro dell’edificio a sud-est, tenendo conto delle migliori condizioni di orientamento e per ottenere il massimo dell’illuminazione solare, lasciando l’amministrazione, gli uffici ed altre strutture sul lato nord-ovest.
Esternamente l’edificio è raccordato da una piattaforma circolare che si adatta alla forma triangolare dello spazio gioco e diventa un parco giochi sopraelevato accessibile attraverso una rampa, che sale lentamente, disposta lungo il perimetro.
Una soluzione che non solo risolve le difficoltà di uno spazio esterno limitato e di difficile utilizzazione, ma crea una relazione diretta tra architettura e divertimento per un edificio concepito come uno spazio ideale per l’infanzia e per la formazione e lo sviluppo di attività creative.
Location: Leganés, Spain
Architect: Rueda Pizarro Arquitectos
Architect In Charge: Óscar Rueda, María José Pizarro
Project Team: Alberto Galindo, Juan Navarro, Pablo Sáez, Laura Montero, Miguel Chillerón
Technical Architect: Alfonso Prieto
Constructor: PEYBER
Year: 2012
Photographs: Miguel de Guzmán, Courtesy of Rueda Pizarro